biglietto per non residenti per il trasporto della Macchina di Santa Rosa

Non è una mia idea, ma la condivido.

Per secoli le feste patronali sono state fatte e vissute dai cittadini per festeggiare il patrono della propria città o paese.

La festa patronale è intima, ogni città ha la sua, e la propria è sempre la più bella perchè il proprio Santo è migliore degli altri, è più sentito di altri, con lui(o lei) ci si sente in confidenza.

Ed è per questo che la festa è intima, si è quasi gelosi. E' giusto così.

Succede però che alcune città in Italia hanno sviluppato feste meravigliose, grandiose, e Viterbo è una di queste città.

La Macchina di Santa Rosa è una delle più belle manifestazioni italiane, una delle più maestose e impressionanti. 

Chi è di Viterbo ed è nato vedendo una stele di trenta metri in giro per la città trasportata in spalla da cento e più facchini, la Macchina è una cosa normale. Non è così.

La Macchina è una cosa straordinaria, estrema, impressionante, mozzafiato. Richiede una organizzazione impressionante, estremamente costosa.

Oggi, con le nuove normative di pubblica sicurezza, sempre più stringenti, con flussi di turismo crescenti, diventa sempre più difficile organizzare il trasporto stando in sicurezza.

La Macchina è già estremamente pericolosa di suo, ce lo dice la sua storia centenaria, oggi lo è ancor di più.

Ronciglione, da tantissimi anni fa pagare l'accesso al borgo durante il suo famosissimo carnevale. Ed è giusto così. Loro fanno bene e noi a Viterbo sbagliamo.

Far pagare chi non è residente a Viterbo, chi viene da fuori, è la migliore arma per trasformare in ricchezza il nostro tesoro, ed al tempo stesso limitare fortemente le orde barbariche delle città limitrofe, che invadono la città per poche ore, impreparate alla pericolosità della manifestazione ed aggiungendone altra, e lasciano un mare di immondizia nelle nostre strade, che poi noi cittadini di Viterbo dobbiamo pulire, con i nostri soldi.

5€, un prezzo ridicolo, consideriamola anche una doverosa "offerta", come si faceva sempre in chiesa quando si andava ad assistere alla messa.






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